LE COMPETENZE FORESTALI SONO DEGLI AGROTECNICI

LE COMPETENZE FORESTALI SONO DEGLI AGROTECNICI: IL TAR CALABRIA RESPINGE IL RICORSO DEGLI AGRONOMI
Subisce una battuta d’arresto l’aggressiva politica dell’Ordine Nazionale degli Agronomi di ricerca di competenze “esclusive” in danno delle altre categorie del settore agro-ambientale.
Da anni l’Albo nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali promuove una aggressiva politica di rivendicazione di “competenze esclusive” (in realtà inesistenti), per loro stessi ed in danno delle altre categorie del settore agroambientale.
Una politica non ovunque condivisa a livello territoriale (dove esistono casi di positive collaborazioni fra tutte le categorie professionali, Agronomi compresi) ma che invece l’Ordine nazionale porta avanti con pervicacia.
E talvolta anche con profitto visto che, recentemente, a farne le spese sono stati i Periti agrari i quali hanno perso tutte le competenze forestali dopo la sentenza del Consiglio di Stato n. 3816 dell’agosto 2015, pronunciata per l’appunto a seguito di un ricorso promosso dall’Ordine degli Agronomi che, invece, ha trovato pane per i suoi denti quando ha aggredito le competenze forestali degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, con un ricorso presentato al TAR Calabria contro l’affidamento -da parte dell’Azienda Calabria Verde, un ente pubblico della Regione- di un piano di gestione forestale ad un iscritto nell’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati: il ricorrente Ordine nazionale degli Agronomi, insieme alla relativa Federazione regionale, sosteneva l’erroneità dell’incarico professionale in quanto “la pianificazione forestale” sarebbe “di esclusiva competenza degli Agronomi”.
In difesa delle proprie competenze professionali sono convenuti in giudizio tutti i Collegi territoriali degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati della Calabria coordinati dal Collegio Nazionale.
Il TAR inizialmente respingeva la richiesta di sospensiva richiesta dagli Agronomi (Ordinanza del 10 settembre 2015) mandando il ricorso in decisione con la sentenza n. 1578 del 9 ottobre scorso (pubblicata ieri, 15 ottobre).
Nel merito il TAR ha dichiarato il ricorso dell’Ordine nazionale dei Dottori Agronomi “inammissibile ed irricevibile” (anche per una serie di vizi presenti nel ricorso) con il risultato di confermare le competenze forestali degli Agrotecnici; per inciso l’Agrotecnico laureato, incaricato di
redigere il “piano di assestamento forestale”, nelle more della sentenza, aveva proseguito la sua attività consegnando l’elaborato all’Ente che lo aveva incaricato, con piena soddisfazione di quest’ultimo.
Dal resto le competenze forestali degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati sono state oggetto di una recente conferma, con l’art. 1-bis della legge n. 116 del 11 agosto 2014, che così recita:
“L’articolo 11, comma 1, lettera c), della legge 6 giugno 1986, n. 251, come modificato dall’articolo 26, comma 2-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, si interpreta nel senso che sono anche di competenza degli iscritti nell’albo degli agrotecnici le attività di progettazione e direzione delle opere di trasformazione e miglioramento fondiario, sia agrario che forestale.”
Alla luce della richiamata disposizione legislativa le rivendicazione di “competenze esclusive” da parte del Consiglio nazionale degli Agronomi sembrano doversi più che altro ascrivere ad una evidente confusione dei propri desideri con la realtà, una confusione che può dare amare sorprese.
Come nel caso della sentenza del TAR Calabria n. 1578/2015, così commentata dal Presidente nazionale dell’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati Roberto Orlandi: “La vicenda, benchè conclusasi positivamente per gli Agrotecnici, va comunque vista con preoccupazione, perchè è l’ennesima dimostrazione dell’immaturità delle categorie professionali del settore agrario, perfino incapaci di dialogare fra loro, mentre le sfide dell’economia globale richiederebbero una strategia unitaria di tutti i quattro Albi del settore (Agronomi, Agrotecnici, Periti agrari e Tecnologi alimentari), capace di risolvere i veri problemi degli iscritti, che non sono rappresentati dalla “cannibalizzazione” delle
competenze ma piuttosto dall’invadenza di soggetti terzi, non qualificati nelle attività professionali; dall’erosione di competenze da parte delle categorie del settore tecnico-edilizio, più numerose ed organizzate; dall’irrilevanza dei professionisti nei tavoli della programmazione e della concertazione; dell’eccessivo peso degli adempimenti burocratici imposti da una finta “riforma delle professioni”; dalla fiscalità opprimente e rapace, che impedisce la piena detrazione delle spese; dalla necessità di creare “reti” professionali; dall’importanza di avviare alla professione i giovani iscritti negli Albi, ecc.).
In questo senso -ha concluso Orlandi- nonostante la continua aggressione che subiamo da parte dell’Ordine nazionale dei Dottori Agronomi continuiamo ad essere disponibili alla collaborazione ed al dialogo”.

Roma, 16 ottobre 2015

Per leggere il comunicato stampa in pdf vai qui
Sempre dal sito degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati la sentenza del TAR Calabria

LE COMPETENZE FORESTALI SONO DEGLI AGROTECNICI

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