All'Università del
Delaware è stato scoperto un batterio in grado di
formare una sorta di strato protettivo di ferro che, ricoprendo le
radici del riso, ne impedisce l'assorbimento di arsenico con un
doppio vantaggio; nutrizionale per l'aumentato contenuto di ferro, ma
soprattutto tossicologico per il ridotto accumulo di arsenico nel
culmo della pianta e, presumibilmente, nel chicco, Proprio in questa
direzione proseguiranno le ricerche per verificare la possibilità di
“rivestire” con un processo semplice ed economico la semente con questo batterio.
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consulta la newsletter n° 44 dell'Ente Nazionale Risi
RISO, FERRO E ARSENICO
RISO, FERRO E ARSENICO
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