HORTICULTURAL THERAPY

L'estratto dalla relazione tenuta in data 8 maggio 2009 al convegno “Cremona inclusiva – Percorsi di integrazione nella comunità di tutti e di ciascuno” organizzato dall'Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona, nonchè le slides in pdf della presentazione.

Con il termine anglosassone horticultural therapy, che nel nostro Paese viene solitamente tradotto in TERAPIA ORTICOLTURALE, ORTICOLTURA TERAPEUTICA o ORTOGIARDINOTERAPIA (anche se le espressioni che maggiormente rispecchiano le attività svolte e le implicazioni curative sono TERAPIA ASSISTITA CON LE PIANTE o RIABILITAZIONE ATTRAVERSO LA NATURA), si intende un processo che utilizzando impianti e attività ortoflorovivaistiche favorisce l'adeguamento sociale, educativo, psicologico e fisico delle persone, migliorando così il corpo e la mente.
Utilizzata fin dall'antichità in alcune tecniche terapeutiche orientali, bisogna però attendere gli studi dello statunitense Benjamin Rush (1745 – 1813, considerato il “padre della psichiatria americana”), che nella sua opera “Malattie della mente” descrive scientificamente le potenzialità di un approccio terapeutico fondato sull’utilizzo delle piante e sulle attività di giardinaggio, affermando tra le altre cose che lavorare il terreno ha un benefico effetto sulla salute mentale.
La terapia orticolturale prevede fondamentalmente tre ambiti di intervento:
GIARDINAGGIO TERAPEUTICO
GIARDINI TERAPEUTICI
HEALING LANDSCAPE (interazione visiva con un paesaggio verde)
e rappresenta un sostegno alle tradizionali cure mediche, anche se va sottolineata l’utilità del contatto tra i nostri sensi e la natura anche per le persone che non presentano malattie e/o disabilità.
 Caratteristica comune a tutte queste applicazioni dell'HT è quella di favorire il contatto del paziente-utente con le piante attraverso i diversi sensi (tatto, vista, odorato, ma anche udito e gusto), favorendo in tal modo stimolazione ed adeguate risposte dei fruitori, che possono essere soggetti con disabilità sia fisiche che psichiche.
 D’altro canto non servono studi particolari, ma bastano la nostra esperienza personale e la nostra intuizione, per sapere che il contatto con la natura, la vista di un paesaggio o di un grande prato verde, il profumo dei fiori inducono nelle persone sensazioni di benessere, tranquillità, rilassatezza.
 L’H.T. viene definita come “una disciplina medica che usa le piante, l’attività di giardinaggio e l’innata affinità che noi sentiamo verso la natura come mezzo professionale in programmi di terapia e riabilitazione” (Davis, 1995).
 La cura delle piante comporta diversi aspetti:
comportamentale: il contatto diretto con la natura riduce lo stress, i comportamenti aggressivi, la fatica mentale e aiuta a combattere disagio, tensioni, depressione e ansia. La luce verde riflessa dalle piante è un potente tranquillante e la possibilità di lasciare liberi i pensieri di fluire induce calma e quiete interiori;
cognitivo: seminare, veder crescere una pianta, aiutarla a fiorire aumenta l’autostima, stimola l’iniziativa, abitua a prendere decisioni, riequilibra in concetto di sequenza temporale e ci riavvicina ai ritmi della natura;
fisico: è una forma di attività fisica dolce e non stressante che comporta movimenti di entrambe le mani, la coordinazione occhio-mano, che stimola le capacità olfattive, uditive, gustative, visive e tattili. Risveglia il senso di meraviglia, della sorpresa, della gioia, dello scopo, della finalità; terapeutico: migliora la socializzazione, aiuta a ridurre lo stress, stimola e migliora la memoria a breve e lungo termine, stimola e migliora l’orientamento nel tempo e nello spazio, stimola e migliora la capacità di calcolo, stimola e migliora la concentrazione e l’attenzione, stimola e migliora il linguaggio e le capacità di scrittura e lettura, contribuisce a controllare l’uso ed il dosaggio della forza, stimola il pensiero logico, contribuisce ad esercitare la motilità, l’intenzionalità dei movimenti uni e bilaterali, i movimenti bimanuali, la coordinazione dei movimenti fini e globali, la coordinazione occhio-mano, contribuisce a migliorare la resistenza muscolare, il controllo e l’uso dei muscoli che sorreggono il capo, il mantenimento della posizione eretta per un certo periodo, è flessibile, non è invasiva, mostra la realizzazione del proprio lavoro e consente di ricevere la relativa gratificazione, è uno strumento versatile che permette un’ampia scelta di attività e diversi livelli di strutturazione del lavoro, stimola e migliora la comprensione, stimola e migliora il giudizio.

agr. prof. Ezio Casali

La bibliografia è disponibile presso l'autore
HORTICULTURAL THERAPY

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